Dialogando con Serena Noceti
E’ il sesto appuntamento annuale: un week-end di formazione promosso da “Presenza Donna”, che si colloca in continuità con i precedenti ed, in particolare, all’interno del tentativo di offrire un tempo ed un luogo in cui è possibile sperimentare una proposta di discernimento culturale. Due nostri amici – don Raimondo Sinibaldi e sr. Lucia Antonioli – ci hanno aiutati in tal senso offrendoci rispettivamente degli spunti dall’Antico Testamento e dal Nuovo .
in questo sesto appuntamento riflettiamo con Serena Noceti, di Firenze; licenziata in teologia, è assistente presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale e docente presso lo Studio teologico interdiocesano di Camaiore (Lucca). E’ autrice, assieme a Severino Dianich, del Trattato sulla Chiesa (Queriniana, Brescia 2002), che ha dedicato al suo vescovo Silvano Piovanelli
A Serena Noceti abbiamo affidato gli interrogativi e gli spunti di riflessione emersi dalle due relazioni sopraccitate affinché ci aiutasse a continuare il nostro percorso di approfondimento.
– partendo dalla considerazione che entrambe le relazioni si concludono con la considerazione che Gesù si è sempre rifiutato di entrare nei luoghi del potere, entrare nella gestione del potere è cristiano o è seguire la logica del mondo?
– Circa la riflessione femminile, è proprio vero che le donne gestiscono il potere in modo diverso? Migliore? Occorre essere attenti alle derive del potere, che vanno viste anche al femminile.
– Se il potere di Gesù e quello delle donne si somigliano tanto, perché la Chiesa ha sempre generato se stessa nella gerarchia, nell’ortodossia, nel potere maschile, nell’irrilevanza femminile? Escludere le donne non è vanificare Gesù?
– Se servire, creare vita, relazioni per una comunità di persone, leggere la vita e la parola come profezia sono tutto quanto basta, perché le donne chiedono più visibilità nella Chiesa? E’ vero che basta la casa, la strada, il luogo socialmente irrilevante?
– La strada è quella di entrare nelle strutture di potere attuali per modificarle dall’interno o giocare le proprie energie per creare altre strutture che servano in modo incisivo e rilevante il bene?
– Come esserci in tutte le modalità proposte? Ci siamo dappertutto ma non nelle stanze del potere, come esserci in quanto donne autorevoli? Come leggere queste modalità nel nostro quotidiano?
– Come dare il primato allo Spirito, non facendoci iscatolare, essere nomadi? Dove piantare oggi le tende?
– Anche Gesù ha dovuto dirimere questioni di potere tra i suoi discepoli e la sua indicazione è stata quella del mettersi a servizio. Guardando dal punto di vista politico, dalle donne può venire qualcosa di nuovo in tal senso? Potere e testimonianza cristiana fanno sempre a pugni?
– Un’altra sfida importante è colta rispetto al fatto che l’istituzione rischia di prevalere sul carisma. Una struttura istituzionale come si amalgama con il carisma?
dall’introduzione di sr Maria Grazia Piazza