Scrittura e preghiera. Commenti al femminile, anno A
Notte più chiara del giorno
Domenica di Pasqua
At 10, 34a. 37-43,Col 3,1-4,Gv 20,1-9
Notte luminosa di Pasqua, in cui,
Parola e luce si distendono
nel tempo e nello spazio, eco del canto primordiale,
invito alla danza festosa per la nuova creazione!
Non è più l’anima immortale
che si libera dal corpo
per entrare nell’immortalità divina,
ma la risurrezione della persona
corpo e anima, chiamata a trionfare sulla morte.
“Cristo è risorto dai morti!”.
Si rompe la congiura del silenzio sulle verità eterne.
Chi ha coraggio di vivere
la tragicità dell’esistenza umana,
accettando la logica del dolore,
si nutre di nuova speranza.
Sulla coordinata offerta dalla croce di Gesù
si riordina il caos universale,
ogni evento trova il suo posto,
la rovina si trasforma in luminoso inizio.
Dopo la disperazione e il turbamento,
la calma e la tranquillità si fanno grandi.
La luce della risurrezione investe irresistibilmente
la stessa passione facendone
un’unica indissolubile realtà.
Ciò che viene consegnato alla morte
non è semplicemente perduto,
ma custodito e salvato per il Regno della vita nuova.
La Pasqua si ripete nella vita
di tanti cristiani anonimi di persone che, ogni giorno,
dividono con noi l’avventura umana
nella sua grandiosa semplicità.
Era Pasqua per Alessandro che a soli 22 anni
si spegneva a questa vita.
Nel momento estremo, il padre gli stringeva le mani;
la madre lo accoglieva in un abbraccio delicato
e gli sussurrava: “Presto sarai nella luce!
Noi ora ti aiutiamo a morire; tu ci aiuterai a vivere!”.
Il volto si compose in un sorriso eterno.
In un abbraccio solidale sono entrati
nella notte più chiara del giorno,
in un’intimità sacra e duratura.
Lo sguardo illuminato dalla fede
ha trasformato la lunga sofferenza
in dolce sapienza del cuore.
Verità meravigliose della chiesa,
non scritte negli annali della grande storia
ma presenti nella fedeltà discreta,
nella bontà disinteressata,
nella testimonianza senza compromessi:
ricchezza nascosta, nuovo lievito
che fa fermentare la massa.
sr Maria Grazia Piazza