Dossier “Donna e chiesa” 14
Nella storia emergono donne che hanno preso posizione e, come i profeti, sono state a volte incomprese, in quanto anticipatrici dei tempi. Presentiamo due figure femminili vissute agli inizi del secolo scorso in contesti diversi, ma che hanno in comune, tra le altre cose, l’aver espresso il loro pensiero in modo critico e per questo invitate a tacere. Sono donne di Dio che con la loro esperienza singolare femminile, hanno avuto un impatto sulla chiesa e sulla società; donne di Chiesa che hanno scelto di lavorare con tutto il loro essere per offrire un volto nuovo; donne del loro tempo che si sentono coinvolte dalle sfide dell’epoca.
Donna americana di squisita intelligenza e con una forte personalità, Dorothy Day è nata a New York nel 1897 ed è morta nel 1980. Figura molto contestata, vive gli anni della gioventù in modo travagliato; furono anni segnati “dalla coabitazione, da un periodo di militanza nella sinistra e da una grande partecipazione ai movimenti femministi“. Nel 1917 sfila con una quarantina di suffragiste contro l’esclusione delle donne dal voto e dalle cariche pubbliche e per questo viene arrestata insieme con la altre manifestanti. Giornalista rivoluzionaria e riformatrice sociale, Dorothy è passata dal rigetto del cristianesimo come “oppio dei popoli”, all’accoglienza radicale del Vangelo, da cui ha attinto la sua forza per seguire Gesù, in uno spirito di povertà. |
La decisione di farsi cattolica, nel 1928, ha cambiato radicalmente la sua vita. Si è lasciata toccare dalle sofferenze di coloro che le stavano intorno e cercava la “vita abbondante” non solo per sé, ma anche per gli altri. Dorothy partecipa ai problemi del mondo e la sua preoccupazione sociale per i poveri è confermata dalla fondazione del Catholic Worker Movement (Movimento Cattolico per i Lavoratori), che comprendeva un giornale scritto dalla classe operaia dal titolo omonimo The Catholic Worker e anche delle Case di Accoglienza per i poveri, istituite in molte città americane.
|
Donna amante della pace e della non violenza, manifesta apertamente il suo dissenso alla guerra, che le costerà la prigione in varie occasioni. Durante l’ultima sessione del Concilio Vaticano II, Dorothy che si trova a Roma, si impegna, con altre 20 donne cattoliche, ad osservare dieci giorni di digiuno perché venga riconosciuto dal Concilio il metodo della non violenza attiva o, come lei spiega, sia affermato “in modo chiaro:
La proposta di un femminismo autenticamente cristiano fu la preoccupazione e nello stesso tempo la decisa volontà che animò tutta la vita di Elisa Salerno, nata e vissuta a Vicenza dal 1873 al 1957. I suoi numerosi scritti, editi ed inediti, mostrano la convinzione che nella Chiesa la donna può trovare una riabilitazione autentica per essere, assieme all’uomo, protagonista di un’umanità rinnovata. Elisa Salerno mostra verso la Chiesa un amore devoto, filiale, ma anche molto sofferto, perché lei afferma di ubbidirle in tutto fuorché nell’antifemminismo: lo riteneva infatti una delle piaghe più preoccupanti della Chiesa. Attraverso i suoi numerosi scritti, Elisa Salerno compie una continua indagine sulla dottrina della Chiesa nei confronti della donna, analizzando in particolare le posizioni del clero e degli stessi pontefici. Per ridare alla donna la dignità dovuta, l’unico principio che esiste è quello del Vangelo. Ma molti uomini di Chiesa, secondo lei, non avrebbero saputo rimanere fedeli a quelle verità, instaurando quella che lei definisce la “doppia morale tra i sessi”. La ferma volontà di tutta una vita per essere “prima cattolica e poi femminista”, non ha risparmiato ad Elisa Salerno il dolore di vedersi relegata dalla stessa Chiesa, tanto amata, in uno stato di isolato silenzio. Le sue intuizioni hanno precorso i tempi, portandola a chiedere, a supplicare una revisione della dottrina della Chiesa, attraverso una giusta interpretazione delle Scritture. Per la Salerno la Chiesa è santa, e ad essa è necessario rimanere fedeli, perché le deviazioni antifemministe sono frutto dell’azione del maligno. Per lei fede e impegno per la riabilitazione della donna sono inscindibili, perché negare ad essa la dignità voluta da Dio che l’ha creata, è come negarle la luce del sole.
Per approfondire:
Dorothy Day
v un sito: www.catholicworker.org;
v una videocassetta: La ribelle dell’Est Side, Warner Home Video, 1997
v un libro: Jim Foster, L’anarchica di Dio, ed Paoline, 1989
Elisa Salerno
v Elisa Salerno (Lucilla Ardens), riedizione del romanzo Un piccolo mondo cattolico, Eidos, Mirano, 1996.
v Elisa Salerno, Il bivio. Elisa Salerno oltre il bivio: tra giornalismo e romanzo, C.T.O., Vicenza, 1997.
v Centro Documentazione e Studi “Presenza Donna”, Il femminismo cristiano di Elisa Salerno e le sue prospettive, a cura di Maria Luisa Bertuzzo, Edizioni GGS, Vicenza, 1988.
v Elisa Vicentini, Una Chiesa per le donne. Elisa Salerno, Edizioni D’Auria, Napoli, 1995.
v Gianni A. Cisotto, Elisa Salerno e la promozione della donna, Edizioni Studium, Roma, 1996.
v Centro Documentazione e Studi “Presenza Donna”, Attualità di Elisa Salerno a fine millennio, a cura di Maria Grazia Piazza, C.T.O., Vicenza, 1996.
Nel sito, visita la sezione Elisa Salerno
L’Archivio del “Fondo Elisa Salerno” si trova presso il Centro Documentazione e Studi “Presenza Donna”, Suore Orsoline scm, Via San Francesco Vecchio, 20 – 36100 Vicenza. Tel 0444323382 –
e-mail: info@presdonna.it