Dossier “Donna ed ecologia” 11
Nell di Michael Apted, 1994, Distribuzione Panarecord. Durata: 113 minuti Interpretato tra gli altri da Jodie Foster, Liam Neeson, Natasha Richardson |
Nell è un film particolare ed intelligente, che presenta un personaggio inedito, quello di una ragazza impossibilitata ad avere una comunicazione normale, in quanto nata e cresciuta in un contesto totalmente estraneo alla modernità e alla complessità ad essa legata. Nell però non può essere annoverata nella categoria della “ragazza selvaggia”: infatti si veste, mangia, ha un linguaggio – non comprensibile a chi l’ascolta perché la madre, malata di paresi facciale e di afasia, le ha trasmesso una lingua profondamente deformata -, conosce la Bibbia ed ha una precisa coscienza di sé.
Il dottor Jerry Lowell e la dottoressa Paula Olson si prendono a cuore il caso in differenti maniere: la psicologa vorrebbe ricoverarla in una struttura attrezzata per studiarne il caso, mentre il medico si oppone, in quanto convinto che Nell è in grado di decidere della sua vita e non si può imporle nulla contro la sua volontà. Il giudice concede tre mesi di tempo per poter dimostrare le reali possibilità della ragazza di comunicare e di vivere da sola. Lowell si trasferisce vicino alla casa di Nell e cerca d’instaurare un approccio diretto, mentre la psicologa punta la sua osservazione attraverso la raccolta di dati, che le vengono dalle videocamere con le quali la guarda a distanza. Sarà l’occasione, per entrambi, per conoscersi ed affezionarsi, entrando in contatto con questa ragazza che vive una sua libertà a contatto con la natura e con il suo misterioso passato. |
Purtroppo tutto precipita quando la televisione scopre “la ragazza selvaggia” e ne fa un caso da scoop. I due medici prendono la decisione di ricoverarla in ospedale dove però Nell ha una fortissima crisi trovandosi completamente disorientata e di conseguenza chiudendosi quasi totalmente in se stessa. Sarà solo in occasione del processo, quando il dottor Lowell viene duramente attaccato per i suoi metodi che Nell interverrà convincendo il giudice del suo diritto a decidere della sua vita. Nel suo inglese deformato dirà: “Ci sono grandi cose, voi sapete grandi cose, ma voi non vi guardate negli occhi, e avete fame di tranquillità. Nell ha avuto una piccola vita; Nell ha conosciuto piccole cose. Io amo delle persone, Jey e Pau e Ma e Maj; e so che tutti se ne vanno, tutti vanno lontano; e Nell sta sola, Jey sta con Jey e Nell sta con Nell (?) Niente paura per Nell, non piangete per Nell, io non soffro più di voi”.
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Nell nata, vissuta e cresciuta a contatto pressoché esclusivo con la natura non è “la diversa”, è piuttosto la ragazza semplice che attraverso la sua esperienza sa leggere la realtà in maniera differente: in fondo, mette a nudo le innumerevoli sovrastrutture che soffocano la vita declinata secondo la logica della modernità e dei suoi guru, e fa emergere in tutta la sua radicale essenzialità che la vita ha bisogno di rapporti umani normali e profondi per essere degna di questo nome. Nell sa instaurare rapporti personali con chiunque si avvicini a lei nella sua fragilità e sofferenza o nella sua semplice gioia, come i bambini della festa finale.
Propone, in tal modo, un messaggio che capovolge i nostri criteri: imparare che non siamo noi ad essere così indispensabili per persone come lei, ma che anzi siamo debitori alla ragazza che viveva nella natura e della natura, di una nuova visione delle cose, del mondo, di noi.