Convegno del Froum delle Associaizoni femminili, Vicenza, giugno 1996
Donne altre, insieme. Per una reciprocità nelle differenze. Levi Bettin e Francesca Zamperetti mettono a fuoco i volti femminili dell’immigrazione a Vicenza, evidenziandone gli effetti e le cause.
Vorrei riportare alcune riflessioni che sono tratte dal materiale (non ancora pubblicato) elaborato da Ferruccio Gambino[1],
che con alcuni studiosi di Parigi sta lavorando sul tema dell’immigrazione facendo emergere, a mio avviso, degli aspetti singolari rispetto a quanto sentiamo o leggiamo nelle ricerche e negli studi sull’immigrazione.
Un primo aspetto riguarda la separazione tra esseri umani in carne e ossa che migrano da paese a paese e la merce forza-lavoro di cui essi sono portatori. Questa si sconta in termini di discriminazione ed esclusione secondo il noto ritornello: si richiede manodopera e arrivano persone. Se la società accumulativa, secondo le categorie economiche di Adam Smith, esige le mani, essa deve pur sempre lasciar fluire corpi e menti, con le loro storie, i loro costumi, le loro lingue, le loro aspirazioni.
Se noi valutiamo, ad esempio, la gamma delle politiche dei paesi portatori di manodopera, vediamo che lungi dall’adozione di criteri comuni, abbiamo una gamma di politiche estremamente varia. Dal dopoguerra si è passati dal “reclutamento temporaneo dalle ex-colonie e dal Mediterraneo (reclutamento poi scartato dalla grande industria perché scarsamente produttivo) a un sistema misto che evita ufficialmente la rotazione e ammette in linea di principio il ricongiungimento familiare, ma tollera sempre meno gli immigrati senza documenti e riduce sempre più l’entrata dei rifugiati. Nei confronti di un numero crescente di questi ultimi, gli Stati dell’Europa occidentale applicano restrittivamente la discriminazione della motivazione economica dell’esodo, al fine di escluderli di fatto dal diritto di asilo”.
Combinando questa serie di dati ne esce un quadro estremamente significativo che ci pone delle riflessioni e delle analisi che vanno al di là di quelli che possono essere i dati o la realtà del mercato del lavoro locale.
[1]Ferruccio Gambino, “Alcune aporie delle migrazioni internazionali”, pro-manoscritto.
Francesca Lazzari
dall’introduzione al Convegno
Indice degli Atti in allegato
I volti femminili dell’immigrazione. Effetti e cause
Introduzione
Francesca Lazzari
I volti femminili dell’immigrazione a Vicenza
Levi Bettin
L’immigrazione straniera: riflessioni in merito alle cause
Francesca Zamperetti
Essere donne d’altrove. Testimonianze
L’altrove somalo
Shirin Ramzanali Fazel
L’altrove bosniaco
Karolina Djuran Petkovic
L’altrove malgascio
Theodille Bao
Extra, intra o inter? Spazi e ruolo del servizio pubblico
Cenni sul disagio psicologico degli immigrati extracomunitari
Maria Stocchiero
Spazi e ruolo del servizio pubblico – Esperienza del Comune di Schio
Emilia Laugelli