In cerca di radici. Voci a confronto. Vicenza 2005
“Che cosa è il mio laicismo? Vengo da una famiglia di cattolici nel senso che andavano a Messa la domenica. Soltanto le donne, mio padre non metteva piede in chiesa. Ma neppure contestava che mia madre lo facesse. Andai a “a dottrina” per la prima comunione, imparai a memoria quel che c’era da imparare e non mi sentii coinvolta. Per cui rifiutai di fare la cresima, che intendevo come un impegno. Fu solo a quindici anni, in un liceo di Milano e in una classe di ragazze diaboliche e indisciplinate che nell’ora di religione perseguitavano l’insegnante, che questi, don Ernesto Teodoro Moneta Caglio, mi disse: “Lei che fa tante obiezioni si legga questi due libri”, e mi dette le Lettere di san Paolo e le Confessioni di sant’Agostino. Era ben altro che a “dottrina”, anche se è curioso che in Italia ci voglia un incontro particolare per conoscere il Vangelo e dei grandi testi, dai quali si tiene fuori la cosiddetta “devozione popolare”. Da allora mi difesi da una fede che mi pareva una tentazione consolatoria e di ritiro dal mondo cui sarei stata facilmente indotta.”…………… |