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2004: Autorità e potere nella Chiesa e nella società

Dialogando con Serena Noceti







 

 E’ il  sesto appuntamento annuale: un week-end di formazione promosso da “Presenza Donna”, che si colloca in continuità con i precedenti ed, in particolare, all’interno del tentativo di offrire un tempo ed un luogo in cui è possibile sperimentare una proposta di discernimento culturale.


 


Due nostri amici – don Raimondo Sinibaldi e sr. Lucia Antonioli – ci hanno aiutati in tal senso offrendoci rispettivamente degli spunti dall’Antico Testamento e dal Nuovo .



 







 Serena Noceti

in questo sesto appuntamento riflettiamo con Serena Noceti, di Firenze;  licenziata in teologia, è assistente presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale e docente presso lo Studio teologico interdiocesano di Camaiore (Lucca).


E’ autrice, assieme a Severino Dianich, del Trattato sulla Chiesa (Queriniana, Brescia 2002), che ha dedicato al suo vescovo Silvano Piovanelli


 


A Serena Noceti abbiamo affidato gli interrogativi e gli spunti di riflessione emersi dalle due relazioni sopraccitate affinché ci aiutasse a continuare il nostro percorso di approfondimento.


 


         partendo dalla considerazione che entrambe le relazioni si concludono con la considerazione che Gesù si è sempre rifiutato di entrare nei luoghi del potere, entrare nella gestione del potere è cristiano o è seguire la logica del mondo?


         Circa la riflessione femminile, è proprio vero che le donne gestiscono il potere in modo diverso? Migliore? Occorre essere attenti alle derive del potere, che vanno viste anche al femminile.


         Se il potere di Gesù e quello delle donne si somigliano tanto, perché la Chiesa ha sempre generato se stessa nella gerarchia, nell’ortodossia, nel potere maschile, nell’irrilevanza femminile? Escludere le donne non è vanificare Gesù?


         Se servire, creare vita, relazioni per una comunità di persone, leggere la vita e la parola come profezia sono tutto quanto basta, perché le donne chiedono più visibilità nella Chiesa? E’ vero che basta la casa, la strada, il luogo socialmente irrilevante?


         La strada è quella di entrare nelle strutture di potere attuali per modificarle dall’interno o giocare le proprie energie per creare altre strutture che servano in modo incisivo e rilevante il bene?


         Come esserci in tutte le modalità proposte? Ci siamo dappertutto ma non nelle stanze del potere, come esserci in quanto donne autorevoli? Come leggere queste modalità nel nostro quotidiano?


         Come dare il primato allo Spirito, non facendoci iscatolare, essere nomadi? Dove piantare oggi le tende?


         Anche Gesù ha dovuto dirimere questioni di potere tra i suoi discepoli e la sua indicazione è stata quella del mettersi a servizio. Guardando dal punto di vista politico, dalle donne può venire qualcosa di nuovo in tal senso? Potere e testimonianza cristiana fanno sempre a pugni?


         Un’altra sfida importante è colta rispetto al fatto che l’istituzione rischia di prevalere sul carisma. Una struttura istituzionale come si amalgama con il carisma?


 


dall’introduzione di sr Maria Grazia Piazza