VERSO LA CONCLUSIONE DELL’ANNO DI SERVIZIO CIVILE
Martedì 11 novembre 2012, presso la sede della Congregazione, in via san Francesco vecchio, 20, a Vicenza, le quattro volontarie del Servizio Civile Nazionale, Chiara, Serena, Ilenia e Daisy, quasi alla conclusione del loro anno di esperienza, si sono incontrate con la Superiora Generale, M. Samuela Sartorel e con altri due membri del Consiglio, la Vicaria Generale e la Segretaria.
E’ stato un incontro importante e significativo nel quale è stato bello ascoltare da parte delle giovani – una inserita al Centro Studi “Presenza Donna” (Chiara), una presso il complesso socio-educativo Villa Savardo, a Breganze (Serena) e due presso la Casa di Riposo Villa Sant’Angela, sempre a Breganze – il racconto della loro esperienza e soprattutto il confronto tra le loro aspettative e motivazioni iniziali e quanto hanno maturato durante l’anno.
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Anche da parte dell’Ente è stato molto apprezzato il ruolo del Servizio Civile in atto ormai da alcuni anni in Congregazione, il valore dell’esperienza delle giovani che spendono un anno della loro vita a servizio di coloro che sono in una maggiore situazione di bisogno e di difficoltà, o a servizio della promozione culturale del femminile.
Davvero lo slogan: “un anno che trasforma la vita” può ben adattarsi a quanto vissuto e comunicato con calore e convinzione dalle quattro volontarie.
In tutte è forte la consapevolezza di avere avuto un’opportunità unica per valorizzare al meglio la propria vita e dia ver incontrato persone e situazioni che hanno mobilitato le migliori energie di ognuna.
L’auspicio è quello che tale esperienza non abbia ad interrompersi a causa della mancanza di fondi da parte del governo, ma sappia essere valorizzata come una delle strade per favorire un’autentica politica giovanile.
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Dopo l’incontro con il Consiglio ed un breve break, la mattinata è continuata con la verifica conclusiva dell’esperienza, sia dal punto di vista del servizio, che dal punto di vista della formazione.
Da parte di tutte il grado di soddisfazione è particolarmente alto, la qualità del vissuto è andata ben al di là delle aspettative e le opportunità avute sono state molto ricche e stimolanti.
Emerge da parte di ognuna ed in particolare da parte delle tre operatrici di progetto (OLP) presenti un sentimento di viva gratitudine e di soddisfazione per la crescita umana, professionale ed anche nella dimensione spirituale di queste quattro splendide ragazze.
Anche la formazione specifica realizzata ha trovato un grande gradimento. E’ stata molta (75 ore), ma non è mancata chi ha sottolineato che avrebbe avuto piacere di averne di ulteriore, almeno per alcuni aspetti specifici del servizio.
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Alla fine ciascuna aha evidenziato con un disegno il valore dell’esperienza fatta e l’ha comunicato con entusiasmo:
dall’albero che affonda le sue radici e comincia a mettere foglie e fiori, alla vita come un libro dove si è scritta qualche pagina ed ora è bello evidenziarla mettendola ben in luce (lente d’ingrandimento),
al telaio come immagine di rete di relazioni significative e costruttive realizzate nel corso dell’anno, allo scrigno che al posto dei gioielli contiene la capacità di ascoltare, vedere, gustare, toccare la vita con amore.
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Infine una consegna: la poesia di Emily Dickinson
Non conosciamo mai la nostra altezza finché non ci chiamano ad alzarci. sarebbe di ogni giorno, |