Tredicimila persone hanno riempito l’arena di Verona, venerdì 25 aprile. Tredicimila giovani e meno giovani riuniti in un’arena colorata di pace per lo stesso motivo: urlare la liberazione che oggi si chiama disarmo e la resistenza che oggi si chiama non violenza.
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«O scelgo la non violenza o è la non esistenza» ha affermato padre Alex Zanotelli citando Martin Luther King. |
Anche noi del Servizio Civile eravamo presenti. Siamo partite dall’arsenale di Verona al ritmo cadenzato della Murga di Arciragazzi di Vicenza e abbiamo raggiunto piazza Bra. Tutti i volontari si sono colorati di bianco; con il logo del Servizio Civile sulla maglietta, bandiere della pace e musica, abbiamo fatto sentire la nostra presenza a questa importante manifestazione. |
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Alle 14 siamo entrate in arena che pian piano ha cominciato a riempirsi. Colorata, palpitante, in attesa degli ospiti e delle testimonianze.
Aprono la giornata i saluti istituzionali inviati dalla Presidente della Camera, on. Laura Boldrini e dal segretario di Stato Vaticano, Card. Pietro Parolin. Il Servizio Civile ha avuto spazio nel primo momento del pomeriggio: Licio Palazzini, Presidente della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, Silvia Conforti rappresentante nazionale dei volontari in Servizio Civile e Niccolò Gennaro, delegato regionale Veneto. |
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A seguire, il video con i saluti di Gino Strada dal Sudan, l’intervento di padre Alex Zanotelli, don Luigi Ciotti, mons. Bettazzi , Gad Lerner e tanti altri ospiti.
Molti i momenti intensi: il ricordo dei preti vicentini rapiti in Camerun, di padre Dall’Oglio, un’arena completamente in silenzio per le vittime della guerra. Per dire «no agli F-35» abbiamo fatto volare degli aeroplani di carta; ricordando don Tonino Bello ci siamo alzati in piedi e abbiamo urlato «in piedi costruttori di pace» facendo memoria anche degli altri padri delle precedenti arene: padre Balducci, padre Turoldo, Alexander Langer, don Giulio Battistella, Massimo Paolicelli, Vittorio Arrigoni. |
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Una giornata piena di speranza che deve continuare all’insegna della legalità, della verità, dell’onestà, della conoscenza, della partecipazione e della responsabilità perché, usando le parole di don Luigi Ciotti, «la speranza o è di tutti o non è speranza». Guarda la diretta del 25 aprile cliccando qui. |