Il 10 marzo a Roma si parlerà della nuova riedizione di Elisa Salerno
Elisa Salerno ha fatto breccia anche a Roma. Nella presentazione romana del “Le tradite” di Elisa Salerno, sono state coinvolte alcune donne che a Roma si occupano delle donne vittime, ancora oggi, di situazioni simili a quelle denunciate nel libro.
Dopo l’introduzione di Benedetto Coccia che spiega le finalità dell’Associazione LEUSSO e motiva l’incontro, Cinzia Giorgio, responsabile dei “salotti letterari” della LEUSSO, prima di presentare le relatrici ricorda la felice ricorrenza dei 70 anni dal primo voto concesso in Italia alle donne (10 marzo ’46).
Sr. Michela Vaccari, per conto dell’Associazione Presenza Donna, tratteggia efficacemente la figura della Salerno contestualizzandola storicamente e mettendo in luce come questa donna cattolica, “lavoratrice del pensiero”, fosse consapevole di essere “nata troppo presto” rispetto alla mentalità e cultura maschiliste del suo tempo e della chiesa preconciliare.
Gabriella Moscatelli, fondatrice e presidente di Telefono Rosa, in linea con quanto denunciato dalla Salerno, afferma che lo stupratore è sempre in un certo senso assolto, giustificato. Le donne sono tuttora doppiamente tradite: dalla società, che le colpevolizza ma tollera la pratica della prostituzione, e dalla famiglia, nelle violenze che si verificano all’interno delle mura domestiche.
Maria Grazia Passeri, presidente di Salvamamme, Salvabebè, ammira l’onestà della Salerno nel denunciare apertamente le sopraffazioni subite dalle donne. Purtroppo sono ancora molte le donne ingannate da un uomo o lasciate sole quando si verifica una gravidanza. A volte le religioni stesse non aiutano la donna, discriminandola o colpevolizzandola.
Carla Cucchiarelli, del TGR Lazio, giornalista e scrittrice attenta alle tematiche del femminile, esordisce citando il film “Hooligan Sparrow”, ispirato ad un fatto realmente accaduto in India: il preside di una scuola colpevole di abusi sessuali su alcune bambine, viene assolto e reintegrato nel suo ruolo. L’esistenza di una doppia morale, denunciata dalla Salerno, persiste con i suoi devastanti effetti. La donna è ancora oggetto di discriminazione perfino nel trattamento economico. Interessante e poco conosciuta la realtà del femminismo cattolico.
Stefania Catallo, presidente del Centro Antiviolenza di Tor Bella Monaca, si dichiara sorpresa per l’attualità delle problematiche affrontate dalla Salerno e per la sua presa di posizione nei confronti della chiesa. Le donne sono ancora oggetto di violenza in molte forme e rese ancor più vulnerabili dal permanere di una doppia morale. È necessario tutelare la donna a partire da un’affermazione più incisiva dei suoi diritti.
Nel dibattito che segue agli interventi viene affermata concordemente l’importanza di educare fin da piccoli maschi e femmine al rispetto reciproco, alla collaborazione, all’accettazione della diversità. Il dialogo prosegue informalmente durante il buffet.