Il punto dopo il primo mese
Venerdì 11 gennaio 2019 presso la sede del Centro di Documentazione e Studi Presenza Donna di Vicenza le otto volontarie del Servizio Civile Universale si sono ritrovate per un momento di verifica del primo mese di servizio (relativo al periodo dicembre 2018 – gennaio 2019) e di formazione rispetto agli aspetti etici che caratterizzano l’ente in cui sono coinvolte.
Dopo un primo momento iniziale che prevedeva a compilazione di un questionario relativo alle attività svolte, al rapporto con le varie responsabili e le strutture, sr. Laura Rossi (responsabile del monitoraggio dei vari progetti) ha guidato le volontarie nella riflessione sulla prima parte dell’esperienza di S.C.U. nei diversi contesti di Villa Savardo (dove operano Giorgia, Federica, Veronica, Laura) e Villa Sant’Angela (Alessia, Giada e Samantha) a Breganze e Presenza Donna a Vicenza (Lara). La proposta di partire da tre domande – Come vi sentite? Cosa avete vissuto? Cosa avete fatto? – ha aiutato ciascuna ragazza a ripensare a quanto conosciuto e svolto in questo primo mese di servizio, portandola a farne un bilancio complessivo: ognuna ha avuto modo di esprimere le eventuali difficoltà registrate nell’approccio con le strutture e gli ospiti, ma anche di condividere la gioia e l’entusiasmo per l’essere parte di un progetto che coinvolge quotidianamente la persona e la pone in relazione con altre, dandole modo di crescere sia professionalmente, che come donna. Da parte delle responsabili OLP è stato importante registrare sia gli aspetti positivi che quelli negativi (qualora vi fossero), diversi per le varie realtà, perché hanno messo in luce l’interesse e la dedizione che ogni volontaria sta mettendo nelle attività che è chiamata a svolgere giorno per giorno: nessuna può restare indifferente a quanto vive all’interno della struttura in cui presta servizio, ma la maturità e la crescita si percepiscono già in questo primo tempo di convivenza proprio per il fatto che al termine della giornata si è in grado di dedicarsi alla propria vita trovando il giusto equilibrio con quanto richiesto dal progetto. Se per alcune la formazione specifica del primo mese è stata abbondante e piuttosto esaustiva, da altre volontarie è stata sottolineata l’esigenza di avere qualche elemento in più per poter lavorare meglio con le ospiti, potendo gestire le varie situazioni secondo criteri di sicurezza e nel rispetto delle necessità di ciascuna (sia ospiti che volontarie). Le responsabili, comunque, rassicurano: ci sarà tempo nei prossimi mesi per conoscere in modo più approfondito gli aspetti che sono stati evidenziati; l’esperienza fondamentale di ambientamento e conoscenza fatta durante il primo mese è stata pensata proprio per favorire questo apprendimento progressivo volto a supportare gli operatori e i professionisti che operano nelle varie strutture. Al termine del dialogo con sr. Laura, ha preso la parola sr. Maria Grazia, la quale ha puntualizzato alcuni aspetti tecnici delle attività svolte e ha pianificato alla presenza di tutte le volontarie la formazione generale, trasversale ai due progetti (CON-TATTO, a fianco di minori e donne, senza confini e ViviAMO tutte le vite) e che porterà le giovani a conoscere realtà del territorio che collaborano con l’ente o che vi sono legate in qualità di partner.
A differenza della prima parte, volta a verificare nel concreto l’operato delle giovani volontarie, la seconda parte è stata dedicata alla prosecuzione della formazione sugli agli aspetti etici curata da sr. Maria Grazia Piazza, e a quella informatica grazie al confronto con sr. Naike Monique Borgo, esperta di comunicazione e social media. Il dialogo con sr. Maria Grazia rispetto al tema etico è iniziato dai contributi che ciascuna volontaria ha scelto di dare rispetto alla definizione del termine: principi, regole, norme, morale, approccio, valori, ruoli, comportamento sono alcune delle parole che hanno aiutato nella piena comprensione della parola e dell’ambito che identifica (proprio per non confonderlo con morale – di cui non è sinonimo – che investe la sfera religiosa). Particolarmente intenso è stato il video proposto a conclusione dei discorsi, in cui papa Francesco il 26 novembre 2016 ha ricevuto in udienza i giovani del servizio civile, nel quindicesimo anno dalla promulgazione della legge che ha istituito in Italia il Servizio Civile Nazionale: in questa occasione ha rivolto loro parole di gioia gratitudine per il desiderio e l’impegno per aver scelto di spendere un anno della propria vita a servizio della comunità, poiché “la gratuità del volontariato, anche per un tempo determinato, rappresenta una ricchezza non solo per la società e per coloro che godono della vostra opera, ma anche per voi stessi e per la vostra maturazione umana” (cit. dal discorso del Papa). L’augurio finale del Santo Padre, oggi come allora, traccia la strada anche per le volontarie dei due progetti promossi dalla congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria: seguire la via che dà pienezza di significato e gioia alla vita. Sicuramente quella via non sarà uguale per tutte, ma ognuna potrà trovare quella più adatta alla sua personalità e ai suoi doni.
Lara Iannascoli