La volontaria del servizio civile racconta la sua esperienza
Durante il mio anno di Servizio Civile ho avuto modo di conoscere villa Savardo, l’altra sede del progetto “Ri-cucire il futuro con donne e minori, passo dopo passo”. Villa Savardo è una realtà che opera per la promozione e il sostegno delle famiglie in difficoltà, in particolare a favore di donne con figli a carico e minori. Questo loro obiettivo si avvicina particolarmente al mio percorso di studi in musicoterapia.
Cos’è la musicoterapia? La musicoterapia è una disciplina appartenente alle Arti Terapie o Terapie espressive (Legge 4/2013) che attraverso l’impiego del canale sonoro musicale, in ambito prevalentemente non verbale, favorisce la massima libertà espressiva della persona e della sua creatività, facilitando una reale espressione del Sé in un contesto accogliente e non giudicante. Infatti, viene definita terapia relazionale in quanto l’obiettivo è quello di sviluppare una relazione tra paziente e terapeuta mediante l’utilizzo del linguaggio corporeo, dei suoni, degli strumenti musicali e della voce (mezzi espressivi e comunicativi).
Vista la sintonia tra la mission di villa Savardo e il fine della musicoterapia, una mia compagna di corso ed io abbiamo deciso di intraprendere un progetto con le donne di villa Savardo, perché vogliamo far conoscere a loro una terapia alternativa in cui potessero sfogare la propria frustrazione in un contesto non giudicante. Uno dei nostri obiettivi, infatti, è quello di sviluppare la stima di sé valorizzando la propria individualità, attraverso attività strutturate o di libera espressione utilizzando lo strumentario (es. tamburelli, maracas, piastre sonore…) a disposizione. Un altro degli aspetti importanti con cui stiamo lavorando è quello dell’utilizzo del linguaggio non verbale, come forma alternativa per esprimere il proprio mondo interiore. È questo l’aspetto relazionale più complicato da mettere in atto (nonostante venga utilizzato quotidianamente) perché a volte la difficoltà nel capirlo è maggiore rispetto al suo beneficio.
In questo progetto intendiamo mettere al primo posto la donna, per farle capire che prima di essere mamma, moglie, compagna è tanto altro, che la fiducia e la lealtà verso sé stessa la può aiutare a rialzarsi per riprendere “in mano” la propria vita.
Astrid Caleffa