La riflessione di Donatella Mottin
In questi ultimi anni si sono
moltiplicate le giornate di “festa” sui temi più vari: donne, nonni, acqua,
energia… Giornate che si rivelano spesso (e questo vale anche per le più “importanti”)
solo pretesti per qualche discorso di circostanza presto dimenticato e,
soprattutto, per regali o acquisti.
Potrebbero, invece, avere un loro
significato se diventassero occasioni per fermarsi qualche momento e dedicare
un po’ di tempo (il regalo più bello?) per riflettere e ricordare…
Allora, nella giornata dedicata
alla mamma, vogliamo ricordarne alcune.
Le mamme che ogni giorno, con
fatica, accudiscono i loro figli in difficoltà per malattie e disabilità;
quelle per cui arrivare a sera è ogni giorno una conquista, e che ogni mattina
aprono gli occhi e temono di non farcela…
Le mamme che salgono sui barconi
incinte o con bambini piccoli perché la sofferenza, il terrore, il senso di morte
l’hanno già vissuto e attraversare quel mare, dove già tanti sono morti, è
comunque una speranza…
Le mamme che affidano ad altre i
loro figli e si spostano, soprattutto nel nostro paese, per accudire anziani e
malati, inserendosi in culture, lingue e abitudini diverse con l’obiettivo di
aiutare quelli che sono rimasti a casa e di poter, un giorno, iniziare una vita
nuova…
Le mamme che hanno visto morire
un figlio, una figlia, e cercano ogni giorno di trovare un significato al loro “essere
ancora qui”; che hanno il cuore che piange e la mente in cui scorrono, con il
desiderio di trattenerli a forza, volti e ricordi…
Le mamme che sono diventate madri
dei loro genitori ormai anziani, malati, o che hanno “perso” la loro vita in
una nebbia che oscura ogni capacità di fare, capire, pensare e che, con
tenerezza, cercano di restituire il sostegno, l’aiuto e l’affetto che hanno
avuto dai loro cari…
Le mamme che, in tempi difficili
come i nostri, scelgono di far nascere dei figli, li accudiscono con gioia e
con amore; sanno ridere e giocare con loro, trovano il tempo per ascoltarli e
farli innamorare della vita e per le quali il desiderio più grande è che siano
felici…
Le mamme del quotidiano, che a
volte è sereno e a volte no; che, da sole o con i loro compagni, intrecciano le
esigenze dei figli che crescono con lavoro, casa, impegni, in un equilibrio
spesso precario fino ad imparare che niente è mai perfetto e che solo amando
anche le proprie debolezze e i propri limiti ci si apre alla vita…
Ricordiamo Maria, la madre di
Gesù, che durante la vita del suo amatissimo figlio ha capito ben poco di lui,
ma ha custodito ogni gesto, ogni parola, ogni cosa nel cuore, fidandosi, per
comprendere… alla fine.
E un pensiero va anche a tutte
quelle donne che, ciascuna a suo modo, donando e immettendo vita nel mondo,
riescono a diventare madri.
direttrice CDS Presenza Donna