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Fiumi d’acqua viva. Scrittura e preghiera.

Commenti al femminile ai vangeli della domenica, anno A







  





 


 ‘Ogni lettura


è una nuova scrittura


e ogni scrittura


è una nuova lettura’.


 


Leggere testi che parlano dell’uomo,


delle sue vicende e dei suoi sentimenti,


delle sue paure e delle sue speranze,


delle esperienze sue più profonde, quale l’esperienza di Dio,


è non solo leggere, ma leggersi,


non solo interpretare, ma interpretarsi.


La Parola di Dio non è linguaggio di scienza da spiegare,


è linguaggio dello Spirito da interpretare.


Ascoltando le Scritture,


appello di Dio incarnato sotto le specie della Parola,


l’appello tornare a rivivere,


è nuovamente rivolto a chi si apre all’ascolto.


 


Quando un fratello o una sorella si mette in ascolto della Parola,


fa diventare voce la Parola fissata nello scritto.


Il nuovo scritto è luce che illumina l’Antica Scrittura,


perché torni ad essere voce amica per altri fratelli.


La Parola di Dio interpella, invita, attende risposta!


E’ vero dono, partecipare ai fratelli e alle sorelle di fede


l’emozione, la trepidazione, la commozione,


le paure, le speranze, le preghiere,


che la Parola suscita nel cuore,


e le risposte faticose o appassionate.


“Contemplata aliis tradere”:


Quanto bisogna ‘masticare’ questa Scrittura


perché diventi pane genuino, vero, fedele,


che nutre gli animi,


che sostiene il cammino,


che guida all’incontro con Dio.


 


 





 


Solo allora la Scrittura,


frumento raccolto nel deserto del Libro e della Vita,


diventa Parola, per il credente,


“sostegno e vigore nel suo cammino,


nutrimento dell’anima,


sorgente pura e perenne della vita spirituale” (Dei Verbum 21)


 


   


 


 


Un grazie perché in queste pagine


la Parola è pane spezzato e la Scrittura si fa appello.


Chi legge


è invogliato a leggere,


è condotto a meditare,


è indotto ad ascoltare,


è portato a pregare,


gli è aperto il cuore ad ascoltare.


è introdotto al non immediato mondo della Bibbia e della Liturgia.


 


don Adriano Tessarollo