50 ore di ascolto, riflessione e amicizia
Dal 14 novembre noi volontari ci siamo incontrati per
svolgere il ciclo di ore di Formazione Generale previsto nei due progetti di
Servizio Civile Nazionale: abituata a certe attività seminariali che ho svolto
all’università, poco istruttive e finalizzate solo all’acquisizione dei crediti
necessari a laurearsi, ammetto che in un primo momento ero un po’ perplessa
sull’utilità di affrontare degli argomenti piuttosto lontani, su cui non mi ero
mai interrogata. Invece sono bastate le prime ore per ricredermi totalmente! Mi
piacerebbe quindi condividere la mia personale esperienza di formazione,
attraverso un’auto-intervista che mi sono fatta alla fine di questo percorso.
Buona lettura!
Arianna
– innanzitutto, in cosa consiste la Formazione Generale del SCN?
La Formazione Generale consiste in un ciclo di 50 ore,
suddiviso per moduli, volto a informare e, soprattutto, formare i volontari su
questioni di carattere sociale, etico ed educativo, strettamente connesse ai
principi-guida fondamentali del Servizio Civile. La distribuzione delle ore è
stata concordata tra noi volontari e le Olp, scegliendo di impegnare giornate
intere che ci hanno dato la possibilità di condividere anche momenti di
“relax” e dialogo tra noi. La varietà degli argomenti trattati è
molto ampia, ed è stata accolta in maniera differenziata da ognuno di noi, a
seconda della nostra sensibilità e delle nostre personali propensioni; inoltre
alcuni di questi moduli sono stati presentati da relatori esterni che hanno arricchito
la parte didattica portandoci la loro esperienza personale, ognuno con un
approccio personalizzato e coinvolgente orientato sul dialogo e il confronto.
– fra i molti argomenti trattati, quali ti hanno coinvolta di più?
Il mio maggiore coinvolgimento ha riguardato, considerati i
miei studi universitari, soprattutto alcuni aspetti storici del Servizio Civile
di cui non ero a conoscenza, a partire dalla storia dei primi obiettori di
coscienza fino alla legge 64 del 2001, che istituì il Servizio Civile
Nazionale. Altri momenti molto interessanti sono le ore che ho dedicato alla
presentazione dell’ente agli altri volontari, e viceversa: essendo la più
grande del gruppo sono piuttosto abituata a parlare davanti agli altri senza
soggezione, e per questo ho apprezzato molto quando ho ascoltato le loro
presentazioni, sentendomi responsabile nel farli sentire il più possibile a
loro agio, valorizzando il loro impegno e facendo domande che dimostrassero
sincero coinvolgimento. Anche durante la presentazione del Servizio
all’istituto Remondini di Bassano, sono stata contenta (ed emozionata) di aver
parlato di fronte a delle classi quinte della mia esperienza a Presenza Donna,
cercando di trasmettere loro le emozioni che ho vissuto in questi primi mesi.
Siamo stati tutti molto soddisfatti di quella giornata, ed anche la risposta da
parte degli studenti è stata positiva, se fosse possibile ci piacerebbe
ripeterla in qualche altra scuola!
– dal
momento che gli altri volontari sono tutti a Breganze, questi incontri vi hanno
dato delle occasioni per stare insieme. Quali sono stati i momenti più belli?
Cosa è emerso da questi momenti di confronto?
Sicuramente le pause caffè e i pranzi assieme! Abbiamo avuto
la possibilità di conoscerci molto meglio, ci sentiamo più coinvolti e si è
rafforzata la nostra identità come gruppo; inizialmente poteva sembrare
difficile, essendo in nove non è sempre così scontato andare tutti d’accordo… e
invece! Personalmente ho apprezzato molto anche le ore legate alla
progettazione della mattinata alla scuola Remondini, in quei momenti siamo
stati tutti propositivi ed allo stesso tempo concilianti: nessuno ha imposto
sugli altri le proprie idee, ci siamo ascoltati cercando di capire le singole
esigenze ed aspettative… in questo modo siamo riusciti a creare una
presentazione omogenea e personale, su cui eravamo tutti d’accordo. È stato un
bel lavoro di squadra, da tenere presente anche un domani, soprattutto nel caso
in cui l’attività lavorativa dovesse richiedere di fare parte di un team.
– quali messaggi educativi hai riscoperto e/o riconosciuto attraverso
queste ore di FG?
Da queste ore ho ricavato sia degli insegnamenti personali,
sia degli spunti di riflessione che dovrebbero toccare non solo noi volontari
del SCN, ma anche la comunità in cui viviamo. Grazie in particolare al
confronto con gli altri ragazzi, ho approfittato dei momenti di verifica e
dialogo per osservare quali lati dei loro caratteri apprezzo di più, cercando
di prenderli come riferimento per migliorarmi: in primis una buona capacità
autocritica; l’importanza di ascoltare e comprendere l’altro per evitare gli
stereotipi e i pregiudizi; ricorrere sempre ad un pensiero critico che mi aiuti
a pormi domande sulla realtà, senza trarre conclusioni affrettate. Infine, anche
i relatori scelti per presentare alcuni argomenti, come l’obiezione di
coscienza, la partecipazione e la cittadinanza attiva, la Protezione Civile
hanno offerto ottime occasioni per riflettere sul contributo che potremmo dare
come giovani cittadini, e soprattutto sull’importanza della gratuità, intesa
come volontà di offrire un aiuto o un servizio senza aspettarsi o pretendere un
tornaconto personale.
– che valore avrà nel tuo percorso di crescita e maturazione?
Molti degli argomenti trattati e il confronto con gli altri
ragazzi mi hanno permesso di maturare da un punto di vista personale, facendomi
notare alcuni difetti del mio carattere che posso ancora migliorare. Inoltre,
l’esperienza al Remondini in particolare, il trovarmi per un’intera mattinata
di nuovo tra i corridoi scolastici (questa volta però dietro ad una cattedra,
non un banco) mi ha riconfermato quanto io desideri diventare un’insegnante,
riuscire a lavorare con (e per) i ragazzi, cercare di offrire loro stimoli ed
esempi positivi. Vista la realtà attuale delle cose non sarà facile, ma grazie
anche a questo anno di Servizio sto maturando una forza di volontà e una
tenacia che non credevo di avere, ne farò tesoro!