Dossier “Donna ed ecologia” 5
La prospettiva di genere nelle politiche ambientali per uno sviluppo sostenibile*
La partecipazione delle donne alla formulazione, alla pianificazione e all’esecuzione delle politiche ambientali continua ad essere limitata. Al tempo stesso, la comunità internazionale ha riconosciuto che senza una piena partecipazione femminile, non potrà essere raggiunto alcuno sviluppo sostenibile. Le donne, infatti, rivestono un ruolo chiave nel preservare l’ambiente e le risorse naturali, e nel promuovere lo sviluppo sostenibile. Per es., alle donne compete ancora la principale responsabilità nel soddisfare le esigenze della famiglia ed esse costituiscono perciò un fattore di enorme importanza nel determinare le tendenze nei consumi. Come tali, le donne rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppare i modelli di produzione e di consumo che siano sostenibili ed ecologicamente corretti.
A tal fine alcuni governi hanno assunto delle iniziative:
· Il Canada ha promosso l’introduzione di una prospettiva di genere nella gestione sostenibile delle sorgenti di acque dolci, degli oceani e delle foreste, per la protezione della biodiversità e per combattere la desertificazione.
· In Colombia, la Direzione Nazionale per l’Uguaglianza delle Donne sta lavorando, di concerto con il Ministero dell’Ambiente, per incorporare una prospettiva di genere nella pianificazione e nell’attuazione dei suoi programmi.
· La Costa d’Avorio ha sviluppato un Programma d’Azione Nazionale sull’Ambiente, che prende in considerazione la questione di genere.
Uno degli obiettivi strategici della Piattaforma di Pechino era l’inclusione delle donne, comprese le indigene, a tutti i livelli del processo decisionale ambientale, come manager, progettiste, pianificatrici e realizzatrici dei progetti ambientali.
· Il Portogallo ha nominato una donna Ministro dell’Ambiente.
· Il governo canadese ha assicurato il proprio sostegno economico e politico per la partecipazione delle donne indigene a vari incontri internazionali, compresa la partecipazione di una delegazione appartenente all’Associazione delle Donne Inuit Pauktuutit alla Conferenza Donne del Nord, Vite del Nord, svoltasi nel 1997 in Norvegia.
· In Tunisia, le donne occupano il 19 per cento delle posizioni dirigenziali presso il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Regionale. Le donne costituiscono inoltre il 36 per cento del personale del ministero.
· In Giamaica, attualmente, le donne costituiscono il 37 per cento del personale tecnico del Dipartimento per le Foreste. I cambiamenti intervenuti nella strategie per le assunzioni hanno incrementato la percentuale di donne che lavorano tra il personale amministrativo del settore ambientale, portandola al 69 per cento.
· In Cina, secondo i dati del 1997, il 38 per cento del personale occupato nel dipartimento per la protezione ambientale è rappresentato da donne.
Nel tentativo di sviluppare una ulteriore comprensione del legame fra uguaglianza di genere e sviluppo sostenibile, sono state sviluppate delle ricerche coinvolgendo le donne stesse.
· In Namibia, il Ministero dell’Ambiente e del Turismo ha lanciato un programma riservato alle donne per svolgere ricerche sugli effetti ambientali dello sviluppo sulle rispettive comunità.
· Uno studio condotto in Tunisia è incentrato sul ruolo delle donne nella gestione delle risorse naturali e negli sforzi per combattere la desertificazione.
· Nel 1997, il governo tedesco ha finanziato la pubblicazione di un elenco intitolato “Chi è chi nel settore ambientalista femminile”.
· In Islanda, è stata condotta un’analisi di genere per stabilire se uno sbarramento idroelettrico e una fabbrica di alluminio avrebbero beneficiato economicamente o meno le donne. Le voci delle donne sono state protagoniste del dibattito che è seguito sul come portare avanti il progetto da una prospettiva ambientale.
* Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Donne 2000: uguaglianza dei sessi, sviluppo e pace per il ventunesimo secolo, New York, giugno 2000. Riferimenti: www.onuitalia.it