Come riprendere: le donne fanno le pulizie?! Io come donna mi preoccupo di noi donne (mi scusino per un attimo gli uomini). So come noi ci “sacrifichiamo” pur di far andare avanti le cose, ma nei momenti bui della nostra società molte donne hanno fatto partire modi altri di sostenere la vita. Siamo disposte anche oggi a pagare il prezzo dell’insignificanza, del non essere riconosciute, ma facciamo che le nostre energie, creatività, genio (quello che ci dicono tanto per farci ancora lavorare) siano messi a disposizione per far crescere la vita, e non per dare qualche ritocco alla facciata che nasconde il “tutto ritorni come prima”!
Se il tutto parte senza una riflessione a monte, che non deve fermarsi alla raccolta di impressioni di come abbiamo vissuto questo tempo, sarebbe solo mettere un punto a capo per poi riprendere la normalità, il come prima. Il grande cambiamento che è avvenuto riguarda l’identità personale che ciascuno ha riscoperto con tutte le fragilità e risorse emerse. Questo viene prima del sentirsi parte di una comunità, solo perché facciamo qualcosa per celebrare in chiesa.
A noi donne, che abbiamo espresso la cura in questo tempo dentro le nostre case, ora viene chiesto di essere accoglienti alle porte della chiesa per un bisogno della comunità di tornare a celebrare. Ma i segni che possiamo porre parlano di distanziamento… e noi verremmo incastrate dentro ad un organizzare, che fa scadere la ricchezza e profondità vissuta in questi giorni. Decidiamo quale cura vogliamo portare avanti.
Anonima