Skip to content Skip to footer

L’esperienza di Giovanna

Il progetto E.SO.DO 2015 a Presenza Donna

Ricordo il primo giorno di
servizio civile e l’ansia di arrivare in un posto nuovo, di vedere gente nuova
e pronta ad iniziare un percorso per me ancora più nuovo. È stato un giorno
esclusivamente di conoscenza. Le mie compagne di avventure mi sono sembrate
molto simpatiche, l’ambiente accogliente e anche le suore per niente male!
Certo però che alcune cose mi lasciavano un po’ di incertezze: le motivazioni
delle altre ragazze mi sembravano molto più attinenti e forti delle mie, ero
l’unica del mio progetto e chissà cosa avrei fatto in quel centro studi! E poi
la carta di impegno etico mi faceva davvero tanto pensare! Silenziosamente e pronta
ad accogliere tutto ciò che il sevizio civile avrebbe potuto offrirmi, ho
firmato il mio contratto e la carta con cui mi impegnavo a prendere parte ad una
forma di difesa della patria. Per i primi giorni oltre ad
essere immersa nella formazione, il verde di Villa Savardo mi ha aperto la
strada verso un mondo nuovo e inaspettato. Porterò sempre nel cuore Villa
Savardo, oltre che come posto bellissimo, come esempio di luogo di incontro e
di aiuto concreto, di una struttura che davvero è difficile trovare. Mi sarebbe
tanto piaciuto poter vivere qualche momento di servizio in più anche lì. Sia
perché personalmente ho voglia di mettermi ” a servizio” delle persone in
difficoltà, ma anche per avere dei momenti di condivisione di percorso con le
altre volontarie, che andassero oltre la formazione. Penso che questo avrebbe
aiutato l’integrazione e la formazione del gruppo. Sia per il tipo di servizio
che per l’unicità del mio progetto, mi è capitato di sentirmi distante dal
percorso delle altre volontarie. Con la formazione ho
imparato una marea di cose nuove, in particolare sulla condizione femminile.
Prima di iniziare ero convinta che non esistessero differenze di genere o
comunque non le ritenevo così importanti per la vita quotidiana. La formazione,
gli incontri, la documentazione e la lettura di articoli e libri mi hanno
letteralmente aperto gli occhi su quanto sia diverso, essere maschi o femmine e
di quanto nella società il mondo maschile abbia avuto il sopravvento, ignorando
quei i diritti fondamentali delle donne. Anche la formazione generale
è stata molto interessante e penso sia davvero essenziale conoscere il motivo
dell’esistenza e quali siano i valori e principi su cui si basa il Servizio
Civile perché sono valori trasversali, che vanno oltre il servizio stesso ma
che devono appartenere alla società nazionale. Basti pensare ai primi obiettori di
coscienza che hanno detto no all’uso delle armi e che per la difesa della
Patria le uniche armi devono essere la solidarietà e la non violenza. O ancora
a come oggi le armi siano passate da essere uno strumento di guerra a uno dei
primi strumenti a muovere l’economia mondiale; oppure mi viene da pensare al
mio sud dove il mondo militare costituisce uno dei settori lavorativi più
ambiti. Un altro merito della formazione generale è stato sicuramente quello di
aver contribuito alla formazione del gruppo. Avere degli appuntamenti fissi, a
cui tutte noi eravamo partecipi, ci ha fatto conoscere bene l’uno l’altra, nei
nostri pregi e difetti, e sicuramente ha fatto aumentare i momenti per stare
insieme. Il percorso di Servizio
Civile all’interno di Presenza Donna si è snodato con le varie attività del
centro. In particolare, poco dopo il mio arrivo, Presenza Donna ha adottato un
nuovo sito. Con il tempo, ho imparato a conoscerlo, l’ho studiato pagina dopo
pagina e ho cercato di sistemarlo al meglio. Certo la redazione delle nuove
pagine mi ha sempre messo un po’ di ansia, anche perché sono sempre stata più
brava a fare calcoli piuttosto che scrivere testi. Però, in particolare per
quanto riguarda la sezione dedicata alla Salerno, ho avuto modo di metterci un
po’ del mio per rendere le pagine più accessibili. Mettere letteralmente le
mani dentro quello che faccio, toccarlo, studiarlo a fondo e mi fa sentire più
mio quello che sto facendo. Questo è successo anche con la sistemazione delle riviste
e degli atti in centro studi. La catalogazione delle riviste, dei libri, le
varia sbobinature per gli atti delle iniziative, mi hanno permesso di rimanere
sempre aggiornata sui vari argomenti di attualità, ma sicuramente mi hanno
insegnato tantissime cose in ambiti anche molto diversi. Durante quest’anno ho
avuto anche la possibilità di partecipare alla redazione di Vita Nuova.
Purtroppo però la mia partecipazione è stata molto limitata sia per la mia
mancata esperienza nel campo della redazione ma soprattutto per la mia
incertezza nella scrittura. Una grossa parte del mio
tempo l’ho dedicata all’organizzazione degli eventi di Presenza Donna. Ho
sempre cercato di dare il massimo per la buona riuscita di tutto quello che
stato organizzato, provando a metterci del mio anche qua. Ho affrontato tutto
sempre con la disponibilità a imparare quanto più possibile, certa che tutti
gli incontri mi avrebbero lasciato qualcosa. L’incontro con alcuni
relatori mi ha colpito notevolmente, soprattutto per quanto riguarda la
situazione dei migranti. Ho avuto modo di approfondire, a più livelli e da
diversi punti di vista, questo tema che mi è tocca molto. Mi sento davvero
molto fortunata di aver potuto conoscere da vicino alcune realtà sia tramite
gli incontri di parternariato, di formazione o gli eventi proposti da Presenza
Donna. Sicuramente alcune rispecchiavano di più i miei interessi, altri un po’
meno, ma comunque è stato bello conoscere quante realtà del territorio sono
attente ai bisogni e alle necessità delle persone. Sempre tramite gli incontri
di parternariato abbiamo incontrato altri volontari di servizio civile per
condividere le nostre aspettative e le motivazioni. Gli incontri con i ragazzi
di Bassano sono stati molto ravvicinati, e anche se è vero che tutti gli
incontri devono essere programmati e fatti entro un periodo imposto dal progetto,
sarebbe stato bello aver potuto scandire i momenti in modo da avere una
condivisione e un “parternariato” di lungo periodo. Gli incontri con gli altri
volontari, mi hanno fatto riflettere sull’importanza di avere una persona di
riferimento all’interno del percorso di Servizio Civile. L’Olp diventa il punto
fisso, la costante del percorso, e la persona a cui rivolgerti nei momenti di
difficoltà e sono stata davvero fortunata per averla incontrata. Anche suor
Federica ed Enrico sono diventati inevitabilmente le costanti del mio Servizio
Civile. In particolare con Enrico ho condiviso tutto: lavori, vita vissuta,
ricordi, risate e amarezze. Mi mancherà tanto tutto questo. Ho vissuto quest’anno senza
molte aspettative, pronta a prendere tutto ciò che potevo con il cuore e la
mente sempre aperta, volendomi rapportare a un mondo a me quasi sconosciuto. In effetti, così è stato,
penso che il più grande merito che devo al Servizio Civile sia senza dubbio
quello di aprirmi verso un mondo bellissimo, che mi ha dato la possibilità di
conoscere persone, enti associazioni che mi hanno segnato profondamente. Senza
il Servizio Civile non avrei conosciuto una parte importante di vita. Porterò
tutto ciò nel cuore, ma in modo particolare tutte le suore che mi hanno
coccolata in quest’anno, riconoscente per il loro cuore e il loro carisma.
Provo un’ammirazione unica per il loro modo di mettersi a servizio della
comunità, delle donne e delle persone in difficoltà, rispondendo alle loro
esigenze trasversalmente. Sono felice di aver portato a termine questo percorso
e di aver messo una firma sul foglio della mia vita. 

 

“E se da un lato la vita si è fatta più dura e minacciosa, dall’altro lato
si è fatta più ricca, perché si hanno meno pretese e ogni cosa buona diventa
appunto un dono insperato, che riempie di riconoscenza”.