Una proposta per il Rosario del mese di ottobre
Il mese di ottobre è considerato un mese mariano ed è forse più frequente in questo mese, per i credenti, pregare con il Rosario. I misteri del Rosario invitano a ripensare e a pregare momenti significativi della vita, passione, morte e risurrezione di Gesù.
Propongo un Rosario diverso, che non vuole sostituire quello tradizionale, ma offrire una preghiera/meditazione, che può essere personale, su situazioni della vita, misteri, di Maria, così che il ritmare poi l’Ave Maria diventi occasione per vedere in lei una donna che ha compiuto il suo cammino di fede e che può aiutare noi a camminare, per comprendere il nostro.
1. Maria riceve l’annuncio della nascita di Gesù
Maria aveva sicuramente progettato una vita semplice e normale con Giuseppe, dei figli che potessero essere di sostegno per la sua vecchiaia, la fedeltà alla fede degli antichi Padri. Eppure, ha accettato di veder cambiata radicalmente la sua vita per
fidarsi del progetto di Dio, di cui le veniva raccontato solo l’inizio: una vita da custodire e far crescere nel suo ventre.
Preghiamo con Maria affinché ci sostenga quando i nostri progetti vanno a rotoli perché Dio, la vita, ci chiedono altro. Meditiamo sul suo sì alla vita, per imparare a pronunciarlo anche noi, pur non sapendo dove lo Spirito ci farà arrivare, ma disposte a fare spazio alla vita stessa.
2. Maria visita Elisabetta
Il secondo mistero ci mostra Maria che si reca a visitare una donna, Elisabetta, che ancora prima di lei, è stata visitata dallo Spirito. È l’incontro di due donne che hanno accettato di dare vita, di diventare custodi di due bambini segni di esistenza piena per
altri uomini e altre donne. Maria ed Elisabetta non sanno cosa il futuro riserverà a loro e ai loro figli, ma si fidano di Dio, sanno dire-bene una dell’altra e sono grate a Dio per tutte le cose che Egli ha compiuto.
Facciamoci sostenere da queste due donne nello scoprire una sorellanza che ci unisce come donne, nel saper benedire quello che ciascuna è e vive, nel confortarci una con l’altra, nel riconoscere nelle nostre vite la presenza di Dio e i doni di cui essere grate.
3. Maria e Giuseppe ritrovano Gesù nel Tempio
Come genitori, tre giorni di angoscia nel cercare Gesù, pochi istanti di gioia profonda per averlo ritrovato, tutto il resto della vita a capire ed accogliere la strada che il loro figlio era chiamato a percorrere. “Maria custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”.
Impariamo da Maria a custodire quello che non comprendiamo, a far crescere senza voler ingabbiare, a credere nell’altra/o in maniera così profonda da lasciargli percorrere la sua strada. Mettiamo insieme nel nostro cuore quello che accade alla nostra vita e alle vite di chi amiamo, anche le sofferenze e le fatiche, soprattutto le sofferenze e le fatiche, perché Dio non lascia cadere nessuna/o dalla sua mano.
4. Maria ai piedi della croce
La sofferenza più grande: vedere il proprio figlio, una persona che si ama visceralmente, morire in modo atroce, ingiusto e assistere impotenti. Maria fa l’unica cosa che era in suo potere: rimane lì, in piedi. Non scappa, non si nasconde, non chiude gli occhi. Rimane fino all’ultimo respiro, si lascia attraversare da tutto quel dolore, lo assorbe in sé sperando possa alleviare quello di Gesù. E quando tutto è finito, lo accoglie tra le sue braccia, come quando era nato, anche se per pochi minuti
solo suo figlio.
Guardiamo a Maria nelle nostre sofferenze, quando il dolore è troppo e la tentazione è di chiudere gli occhi e lasciarsi andare. Non in cerca di interventi miracolosi, ma imparando una postura: stare lì, dove il male, l’ingiustizia, la morte inchiodano chi amiamo. Rimanere, anche se costa tanta fatica, in attesa di poter accogliere in un abbraccio ciò che resta.
5. Maria con i discepoli e le discepole riceve lo Spirito di Pentecoste
Maria con altri uomini e donne che hanno amato Gesù è nel Cenacolo quando il vento dello Spirito irrompe in quella stanza spalancando le porte. Non è più tempo di tenere per sé la gioia di Cristo risorto, bisogna rimettersi in cammino, bisogna uscire, andare tra la gente, portare a tutti il lieto annuncio: la vita è più forte di qualsiasi
morte.
Dopo Pentecoste di Maria non si sa più nulla nei testi sacri. A seguire le ultime parole rivoltole da Gesù, la vita di Maria continua al fianco di Giovanni, forse colui che più di altri ha predicato la libertà di Gesù, la forza dello Spirito. Se Maria è al suo fianco, è di nuovo in cammino, di nuovo a ‘custodire’ quello che lo Spirito la conduce a fare, magari senza capire del tutto, ma fidandosi di quel soffio.
Aiutaci Maria a lasciarci trasportare da quel vento, trasformando la nostra vita in danza.
Donatella Mottin