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Morire di speranza

Veglia ecumenica di preghiera – Giornata mondiale del migrante

 

In occasione
della giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2015, il Centro
Astalli Vicenza, l’Associazione Presenza Donna, la Chiesa Evangelica
Metodista e la Comunità della parrocchia di S. Maria Bertilla,
propongono anche quest’anno alla cittadinanza una veglia di preghiera in memoria di tutte le persone che sono morte ai confini dell’Europa.

Lunedì 15 giugno alle ore 20.45 presso la parrocchia di S. Maria Bertilla (Via Ozanam 1, Vicenza), avrà luogo la veglia ecumenica di preghiera per i rifugiati dal titolo “Morire di speranza”, con la presenza del vicario generale della diocesi di Vicenza, mons. Ludovico Furian.

Il
2014 è stato l’anno
più drammatico per i migranti in cerca di salvezza in Europa, con più di
3.400
morti in mare, più dei quattro anni precedenti messi insieme. E il 2015
purtroppo si mostra altrettanto agghiacciante: da gennaio a inizio
maggio risultano morte in mare 1.800 persone, di cui 950 solo nel
terribile naufragio
del 19 aprile 2015. Ma il dato reale
potrebbe essere molto più grande. Nessuno sa quanti siano i naufragi di cui non
abbiamo mai avuto notizia. Lo sanno soltanto le famiglie dei dispersi, che dal
Marocco allo Sri Lanka, si chiedono da anni che fine abbiano fatto i loro figli
partiti per l’Europa e mai più tornati. Ai naufragi nel Mediterraneo si vanno
ad aggiungere i viaggi che finiscono tragicamente nel Sahara, i rimpatri
forzati a cui corrisponde spesso la morte in carceri disumane, e, non ultimi,
episodi di violenza contro i migranti che si verificano nei paesi di transito e
alle frontiere. Ai nostri nipoti non potremo
dire che non sapevamo che dal 1988 sono morte lungo
le frontiere dell’Europa almeno 22.000 persone.

Con questo incontro
ecumenico ci si sofferma a pregare e riflettere sul costo umano della politica
di chiusura delle frontiere, ribadendo che tutte le persone hanno diritto in
ogni circostanza alla loro dignità, che possiedano o meno un documento di
viaggio.

Signore, portiamo dinnanzi a te il pianto e lo strazio delle madri di questo mondo, che attendono notizie dai loro figli scomparsi nel mare, nel deserto, nell’incertezza: rifugiati – donne, uomini e bambini – provenienti dalle zone di guerra di questo mondo, che fuggono dalla fame e dalla povertà, nella speranza di una vita migliore e più sicura.


Signore, portiamo dinnanzi a te il nostro lamento per quelli che sono morti alle nostre frontiere, per quanti sono periti fuggendo attraverso i deserti, le montagne e i mari. Invochiamo il tuo nome e uniamo la nostra voce al grido di quanti sono morti cercando giustizia e verità nel mondo.


    

 

 


Signore, portiamo dinnanzi a te la nostra vergogna, per esserci voltati e per essere rimasti in silenzio. Abbiamo abbastanza cibo nel nostro continente e non ci rendiamo conto di causare la fame. Siamo insaziabili e non comprendiamo che ciò sia la causa di molte guerre. Rimaniamo in silenzio laddove dovremmo agire.


  

Signore, portiamo dinnanzi a te quanti hanno responsabilità nella vita civile e politica, affinché abbiamo coscienza che le loro decisioni non riguardano solamente dei numeri, ma l’esistenza di molte vite umane. Dona loro consapevolezza di ciò, permetti loro di sviluppare regole che siano guidate da uno spirito di umanità.

   

Signore, portiamo noi stessi dinnanzi a te: donaci la forza di testimoniare il tuo amore anche a quanti soffrono tra i tuoi figli, a quanti sono in cammino verso di noi, ai nostri confini, nei campi per rifugiati, a quanti hanno affrontato e affrontano i pericoli quotidiani dell’esistenza, a quanti piangono i loro morti.