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Rosalba Pedrina: armonie di un canto

Dossier “Donna e bellezza” 9







 

 


Nata a Clusone durante la seconda guerra mondiale Rosalba Pedrina ha trascorso la sua infanzia in ville del ‘700, circondate da splendidi parchi, ma soprattutto in mezzo a persone che amavano l’arte e la bellezza. Il padre Francesco Pedrina era un noto scrittore e critico letterario, mecenate di artisti e scultori e lo zio materno Aurelio Cartone era un noto ritrattista della scuola del Boldoni. Figlia dell’arte, Rosalba ha avuto numerose opportunità di viaggiare; sono stati di particolare rilievo per la sua evoluzione artistica gli anni trascorsi alle isole Hawaii, in Arizona dove visse per un lungo periodo nella riserva Navaho, e in California, dove continuò con profitto la sua carriera di pittrice. La varietà dei suoi stili pittorici è in parte un riflesso della varietà di culture con cui lei è venuta a contatto, eppure i suoi lavori rivelano l’attaccamento profondo alle sue radici italiane e alla tradizione artistica della natura.


 


Rosalba, che da vent’anni opera a Vicenza dice di se stessa: “Essere donna artista non è facile…” Lasciamo parlare la sua esperienza.


“Ritorno indietro con il pensiero a trentacinque anni fa, quando appena osavo pensare che avrei potuto dedicarmi alla pittura. Sentivo dentro un desiderio struggente, dovevo fare qualcosa… Alle isole Hawaii dipinsi il mio primo vero quadro nel 1967. Mio marito, un tenente dell’esercito americano era partito per la guerra in Vietnam e io ero sola con i figli. Mentre cresceva la mia arte, crescevano anche i miei figli Ricky, Davide e Daniela, i miei veri capolavori.


Ho dovuto lottare per portare avanti questo mio amore per l’arte: i tre figli, una casa, un marito e il mio perfezionamento in tutto assorbivano le mie energie, che però si ricaricavano ogni qualvolta mi trovavo davanti ad una tela.


La decisione di continuare gli studi, le prime soddisfazioni a contatto con veri maestri che riconoscevano la mia dote innata, le mie prime mostre in California nel 1977, le prime vendite in Germania nel 1978, e il ritorno in Italia nel 1980.


Qui la mia arte è esplosa e sono nate le mie opere più significative: i cicli su Venezia, la Via Crucis del malato di Aids, il ciclo dei fiori, le incisioni, le ceramiche. Nel 1998 ho iniziato una serie di incisioni sulla Natività, che vedrà nuove creazioni sullo stesso tema per gli anni a venire. Nel medesimo anno, in un periodo di tranquillità, ho creato un altro ciclo di opere titolato “Il canto della terra”. È un inno e un ringraziamento al Signore, che si concretizza con la prima opera composta da quattro pannelli di grandi dimensioni dal titolo “L’albero della vita” (Genesi 3,12-19) e sculture in ceramica: “Pace e giustizia”, “L’abbondanza”, “La semina”.


Nell’anno del Giubileo ho portato a termine la Via Crucis di Nostro Signore, iniziata prima dei pannelli della Via Crucis del malato di Aids e poi lasciata incompiuta. Entrambe sono state esposte a Monte Berico, in occasione del centenario dell’incoronazione della Madonna.


Dal mio ritorno dagli Stati Uniti è stato tutto un continuo proporre e propormi. Nel mio atelier fino al 1995 ho promosso mostre di artisti, un gemellaggio con artisti siciliani e vicentini, ho ideato concorsi nazionali di pittura e per cinque anni consecutivi la rassegna “Aprile con le Pittrici”, per promuovere l’arte femminile. Nel 1987 ho aperto la Scuola d’Arte per bambini che continua tuttora, anche se ho dovuto cambiare sede.


Il Signore mi è sempre stato accanto nei travagli della mia vita. Forse, se non ci fosse stata una grande sofferenza interna, la mia arte avrebbe avuto un’espressione diversa…chi semina con le lacrime raccoglie con il sorriso e ora sto sorridendo, sto creando un altro ciclo di opere sui fiori: ho altri progetti di scolpire e contemporaneamente vorrei dedicarmi interamente all’arte sacra: l’esperienza della Via Crucis di Nostro Signore ha lasciato in me un profondo desiderio di dipingere e di rendere omaggio allo Spirito.


 


Nel 1995 è uscita la mia monografia “Armonie di un canto“, il cui titolo non l’ho scelto a caso, perché in fondo la mia vita l’ho vissuta fra armonie di colori, di linee, di note musicali… Le mie canzoni, le arie che mi inventavo e intonavo da bambina raggiungendo le più dolci emozioni, vivevano in sintonia con quei pacati equilibri che erano sfondo dei giardini in fiore nelle ville paterne, dove ho trascorso la mia infanzia.


Ho un bisogno estremo di sentire dentro di me quest’armonia quando dipingo, quando la mia mente crea. La mia arte è un’esperienza intensa, irripetibile, sofferta e per questo per l’Arte innalzerò sempre un canto”.    


 


AA. VV., Rosalba Pedrina Armonie di un canto, Vicenza, Edizioni Lint Trieste S:r.l., 1995.