Ottobre: mese mariano e mese particolarmente dedicato al Rosario. Preghiera semplice, ma in realtà completa e profonda perché “sintesi della misericordia di Dio” come ama chiamarla papa Francesco. È importante ricordare, infatti, che quelli che si contemplano sono i misteri della vita del Signore, perché è a lui che Maria ci accompagna.
Quell’Ave Maria, piena di grazia – che letteralmente sarebbe “rallegrati, gioisci, Maria, colmata di grazia” – continuamente ripetuto, apre il nostro cuore al sentire Maria vicina, sorella, nelle nostre vite. Secondo l’espressione del Vaticano II, “Maria ha lottato, e il suo stesso pellegrinaggio di vita fu un pellegrinaggio di fede che comprendeva anche il soggiorno nell’oscura notte della fede”.
Ciò nonostante – o meglio, proprio per questo – l’invito ripetuto è a gioire, non certo per la sofferenza, ma per l’amore fedele del Signore che non ci abbandona e a lasciarci colmare dalla grazia, facendo del vuoto dentro di noi affinché lo Spirito possa trovare uno spazio in cui dimorare. Come Maria, che ha fatto spazio nel suo corpo e nella sua vita alla presenza del Signore.
Nella litania dei santi, in alcune chiese dell’America latina, quando vengono nominati santi e martiri del popolo, la comunità risponde “Presente!” a significare la fede che essi siano ancora vivi.
Nella nostra preghiera, quando ripetiamo: Santa Maria madre di Dio… può risuonare dentro di noi la stessa risposta “presente!”; ad affermare che Maria è vicina al nostro cammino di credenti e che lo Spirito di Dio rende per sempre vivo chi si lascia abitare da lui.
Donatella Mottin