lA PREGHIERA DELL’8 MARZO
L’appuntamento di preghiera, curato come ormai da tradizione dall’Associazione “Presenza Donna”, in occasione dell’otto marzo, è caduto quest’anno a cento anni da quando è stata pensata per questa data la giornata internazionale della donna. Era l’otto marzo 1910.
E’ passato un secolo e tante cose sono cambiate, le donne hanno fatto cammini di consapevolezza della loro dignità e del loro valore, che hanno modificato profondamente la famiglia, la società, la cultura e innanzitutto loro stesse, anche se molta strada rimane ancora da fare affinché le donne, in reciprocità con l’uomo, partecipino pienamente alla realizzazione di ciò che fin dall’inizio Dio affidò alla coppia umana: custodire il giardino della creazione, vivere la benedizione della fecondità e costruire responsabilmente la storia.
Per pregare affinché questo disegno di Dio si realizzi, un’assemblea numerosa si è ritrovata nel coro delle monache della Chiesa di Araceli vecchia, a Vicenza, lasciandosi provocare ed illuminare da una Parola antica, tratta dal libro della Genesi. Una Parola non usuale ad essere ascoltata, che presenta la figura di una donna, Sara, che assieme al suo uomo, Abramo, è stata fondatrice di popoli; associata a lui ha reso possibile che si iniziasse la lunga catena di generazioni che avrebbe portato alla nascita di Gesù. Sara è stata una grande matriarca, madre nella fede, donna dell’alleanza con il Dio delle promesse. La promessa di una discendenza e la promessa della terra, che lei non vedrà mai, perché il primo pezzetto di terra che Abramo riuscirà ad avere sarà quello dove seppellirà lei.
La preghiera si è snodata attraverso la narrazione della storia di questa donna straordinaria, che si è lasciata generare per diventare genitrice e matriarca: accoglienza che ospita.
Una storia biblica commentata da sr. Maria Grazia Piazza che ha portato il contributo di approfondimento del Gruppo biblico di “Presenza Donna” che su questa figura, unitamente a quella delle altre matriarche di Genesi (Rebecca, Rachele e Lia), sta riflettendo su queste grandi donne del Primo Testamento.
Al commento biblico è seguita la testimonianza di Debora e Nevio Zaltron della Comunità Papa Giovanni XXIII, che assieme alle loro due figle ospitano a Bassano del Grappa (VI) bambini, giovani ed adulti che abbisognano di accoglienza, sostegno ed accompagnamento.
Ai partecipanti alla preghiera è stato consegnato un segnalibro in stoffa di tanti colori proveniente dai paesi africani e confezionato da giovani donne della cooperativa New Hope di Caserta che stanno facendo un percorso di liberazione dalla tratta per sfruttamento
sessuale. La loro vita segnata dall’umiliazione e dalla violenza, attraverso il lavoro, diventa segno di riscatto e può segnare per ognuno un’occasione per realizzare, come ha fatto la matriarca Sara, un’accoglienza feconda, un’ospitalità solidale.